Vai al sito storiadigitale.it

Visualizzazione post con etichetta Periodici. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Periodici. Mostra tutti i post

mercoledì 24 novembre 2010

Comunicare l’impresa: gli house organ e la stampa aziendale italiana nel Novecento

Comunicare l’impresa: gli house organ e la stampa aziendale italiana nel Novecento

Comunicare impresa copertina"Il Repertorio della stampa aziendale italiana nel Novecento nasce da un progetto di ricerca varato nel 2009 dalla Fondazione ISEC, in collaborazione con l’Istituto lombardo per la storia contemporanea.

LASTAMPA.it: Archivio storico

LASTAMPA.it: Archivio storico

mercoledì 9 giugno 2010

NCSE: Nineteenth-Century Serials Edition

NCSE: Nineteenth-Century Serials Edition

The Nineteenth-Century Serials Edition (ncse) is a free, online scholarly edition of six nineteenth-century periodicals and newspapers. It is a collaboration between Birkbeck, University of London, King’s College London (Centre for Computing in the Humanities and the Department of English), the British Library, and Olive Software. It was funded from January 2005 to December 2007 by the Arts and Humanities Research Council."
"The edition is formed of two integrated components: the 'Facsimile' component - a repository of full-page facsimiles and textual transcripts generated through OCR; and the 'Keyword' component - an index of semantic keywords and person, place and institution names, generated using data mining and natural language processing techniques. Both components of the system are fully searchable and include rich, bibliographic metadata attached to titles, volumes, issues, departments and articles within the edition.
ncse includes full runs of the first five titles, and a decade only of the Publishers’ Circular. Titles are represented as completely as possible, including multiple editions, advertisements, wrappers, and supplements where we could find them.
All six journals are segmented to article level, and can be downloaded freely."

domenica 3 febbraio 2008

Tabularia. Sources écrites de la Normandie médiévale | Storia Digitale

Tabularia. Sources écrites de la Normandie médiévale | Storia Digitale:
TabulariaTabularia. Sources écrites de la Normandie médiévale (Tabularia. Written Sources of Medieval Normandy) is an online journal which is freely accessible on the CRAHM website hosted by the University of Caen network.

Tabularia aims at studying the medieval written sources of Normandy. It was launched in order to give instant access to available information on the topic. This journal also aims at fostering a debate around the proposed dossiers by allowing exchanges to take place between readers and authors. Ultimately, it also devotes much space to the circulation and publication of written documentary sources, whether published or unpublished. The scientific validity of the information content is guaranteed by the presence of an editorial board and by cross-reading of submitted contributions.

Each issue consists of a dossier focussing on a defined theme. In order to facilitate exchanges, a discussion forum has been opened, the journal reserving the right to publish comments sent. Other headings will include publications ('documents'), the 'column', and 'links' to other sites.

lunedì 14 gennaio 2008

Images Re-Vues - Archives

Images Re-Vues :
"Le présent espace Archives met à disposition de son lecteur les précédents numéros, tous téléchargeables, d'Images Re-vues - publication en ligne des centres de recherche EHESS-CNRS : CEHTA, GAHOM, Centre Louis Gernet, LAS.
Il sera maintenu à jour au fil du développement
d’ Images re-vues. La conservation et l’archivage du savoir produit, bien plus qu’une simple base de données, représente pour le projet éditorial et scientifique un lieu de retour sur ses propres intentions et la visée qui l’anime."

domenica 23 dicembre 2007

"Omnibus": aspetti della cultura e della società inglese e americana nello specchio deformato di una rivista tra le due guerre

A. Cristiani, D. Venditti - Aspetti della cultura e della società inglese e americana nello specchio deformato di una rivista tra le due guerre: “Omnibus” (1937-1939):

Andrea Cristiani, Daniela Venditti

All’indomani della scomparsa di Leo Longanesi, così Eugenio Montale rievocava sulle pagine del «Corriere della sera» una delle iniziative editoriali più interessanti uscite dalla vulcanica attività di questo giornalista/scrittore:

"Nel ’37 ebbe inizio la sua seconda importante attività pubblicistica: la rivista «Omnibus», il primo nostro settimanale di attualità politico-letteraria, che ebbe numerosi imitatori. (Si disse che il titolo fosse stato accettato senza entusiasmo da Mussolini, che avrebbe preferito «Romolo»). Il nuovo settimanale durò appena due anni e finì dopo un colloquio di Longanesi con Mussolini. Evidentemente lo spirito scarsamente conformista di quell’effemeride aveva dato fastidio a troppa gente.[1]"

martedì 11 dicembre 2007

JAHC:> Semantic Networks and Historical Knowledge Management: Introducing New Methods of Computer-based Research

JAHC:> Semantic Networks and Historical Knowledge Management: Introducing New Methods of Computer-based Research
Historical, semantic networks are a computer-based method for working with historical data. Objects (e.g., people, places, events) can be entered into a database and connected to each other relationally. Both qualitative and quantitative research could profit from such an approach. Moreover, data can easily be shared among researchers. histcross is a project in progress that implements historical semantic networks.

JAHC:> Sequential Art and Historical Narrative: A Visual History of Germany

JAHC:> Sequential Art and Historical Narrative: A Visual History of Germany
"This graphical article explores the meaningful juxtaposition of visual primary sources as a serious form of historical narrative. My goal is to elevate visual sources from the background of historical representation to which historians have long confined them, and to arrange such images prominently in the foreground ... "

MIRATOR

MIRATOR

Mirator - a multilingual electronic journal devoted to medieval studies, is published by Glossa, the Society for Medieval Studies in Finland. Mirator is an open access publication adhering to a double blind referee-system.

sabato 8 dicembre 2007

Fondazione Corriere - Iniziative e Progetti

Fondazione Corriere - Iniziative e Progetti:
La Domenica del Corriere. Il Novecento illustrato
La mostra che apre il 22 novembre a Palazzo Reale ha un obiettivo ambizioso: raccontare la storia dell’illustrazione italiana del Novecento, vero e proprio genere artistico cui si sono dedicati eccellenti artisti, segnando l’immaginario di generazioni di italiani."

Mediterranea

Mediterranea
Mediterranea. Ricerche storiche, è una giovane rivista al suo secondo anno di vita.Mediterranea. Ricerche storiche Edita dalla Cattedra di Storia Moderna della Facoltà di Lettere dell’Università di Palermo e diretta dal prof. Orazio Cancila, è nata nel giugno del 2004 con l’intento di offrire un ulteriore spazio per la diffusione dei risultati della ricerca storica in un momento in cui queste occasioni, specie nel Meridione si vanno restringendo.

giovedì 6 dicembre 2007

:: C.I.R.C.E. :: catalogo informatico riviste culturali europee

:: C.I.R.C.E. :: catalogo informatico riviste culturali europee
Circe è un progetto di diffusione in veste digitale dei periodici che hanno avuto rilevante importanza nella storia culturale dell'Europa del XX secolo.
Questo progetto intende favorire una più ampia consultazione dei periodici, limitando il degrado degli originali dovuto all'uso e contribuendo ad una migliore conservazione degli stessi. Gli strumenti offerti da Circe devono consentire, in maniera progressiva e sempre più perfezionata, di eseguire ogni tipo di ricerca che possa essere utile agli utenti.

domenica 14 ottobre 2007

Magazine Stacks

Magazine Stacks
Tables of Contents of Historical Journals, Monographic Series and Occasional Volumes

domenica 11 marzo 2007

DIGITALIA

DigItalia - Rivista del digitale nei Beni Culturali - è edita dall'Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane (ICCU). La periodicità è di 2 numeri all'anno. Lo scorso mese di dicembre è uscito il n.2 / 2006, a stampa. Sarà accessibile online il prossimo giugno 2006.
DIGITALIA

venerdì 16 febbraio 2007

La storia nella rete

Da Matteo Pasetti/La storia nella rete: conversazione con Serge Noiret, «Storicamente», 2 (2006), http://www.storicamente.org/02_tecnostoria/strumenti/02noiret.htm

.... Circoscrivendo il nostro campo d’osservazione alla storia e al lavoro dello storico, due sono le domande più immediate: che cosa può trovare sul Web, nel momento della ricerca, lo storico? E come trovare e utilizzare le risorse della rete?

La rete è una fonte instabile: non è detto che ciò che puoi trovare oggi, lo potrai trovare anche domani, e soprattutto che lo potrai trovare nelle stesse identiche forme o con contenuti invariati. Questo è evidentemente il primo problema che incontra chi fa ricerca storica sul Web, anche se ormai esistono in molti paesi industrializzati dei progetti internazionali di gestione dei contenuti di rete, che vengono quindi archiviati e possono essere recuperati sia in una prospettiva di conservazione che di accesso. La risposta alla prima domanda, dunque, presuppone già una certa conoscenza della rete, di ciò che si può trovare e soprattutto di quello che non si può trovare.

Per quanto riguarda la seconda domanda, ritengo sia sufficiente agire con la ‘mente’ dello storico e in base alle necessità proprie della ricerca storica. Sebbene i materiali on line siano spesso privi di un contesto filologico, poiché non sono stati creati a fini storiografici, non per questo vanno ignorati. Piuttosto, quando ricorriamo al Web per fare ricerca, è indispensabile adottare un metodo critico appropriato.

D’altra parte, è ciò che lo storico deve fare a prescindere dalle fonti che intende utilizzare; o più precisamente, ogni tipo di fonti richiede un peculiare e adeguato approccio critico. Torneremo in seguito su tale questione metodologica. Per ora, è forse il caso di accennare a una strategia di ricerca che sembra particolarmente efficace nel Web, quasi fosse connaturata nel concetto stesso di navigazione in rete: ne hanno già segnalato le potenzialità Stefano Vitali [2], recentemente, e prima ancora Carlo Ginzburg [3]. Mi riferisco alla serendipity...

...ovvero alla possibilità, o alla capacità, di scoprire, un po’ per caso e un po’ per abilità, cose che non si stanno cercando. In effetti, è abbastanza frequente viaggiare nel Web senza sapere con precisione cosa si cerca, ma trovando comunque qualcosa che ci serve, o che ci fornisce idee, spunti, informazioni utili. In altri termini, il Web permette di trovare cose pertinenti alla ricerca che si sta svolgendo anche in modo più o meno casuale, non sistematico. Rimane fondamentale, però, sapere che tipo di contributi il Web offre al lavoro dello storico. Sostanzialmente, tali contributi possono essere raggruppati in tre distinte categorie: servizi (anche per la didattica della storia), storiografia, e fonti.
...

Eccoci, dunque, al capitolo relativo alle fonti: anche da questo punto di vista il Web offre allo storico varie opportunità?

Non c’è dubbio, se non altro per la possibilità di consultare sia archivi ‘inventati’, nel senso che non esistono in alcun luogo fisico, come il September 11 Archive, che testimonia come gli storici del domani dovranno confrontarsi quasi esclusivamente con le fonti digitali; sia archivi di meta-fonti, che raccolgono cioè riproduzioni digitali di documenti realmente conservati, rendendoli quindi più facilmente accessibili, come l’American Memory, o il francese Gallica, o, in Italia, gli archivi audiovisivi delle Teche Rai e dell’Istituto Luce, o i molti progetti digitali della Biblioteca nazionale centrale di Firenze.

È del tutto evidente che la rete permette ai media contemporanei di esprimersi al massimo, poiché è possibile digitalizzare ogni prodotto, compresi naturalmente quelli audiovisivi. Tuttavia, anche qui, come quando parlavo delle diverse storiografie presenti nella rete, non sempre si tratta di documenti ‘nobili’, architettati con rigore filologico: è un discorso che riguarda soprattutto le fotografie che si trovano sul Web, che - tranne negli archivi strutturati e catalogati o nei progetti scientifici accademici che descrivono con precisi meta-dati il materiale fotografico disponibile (si pensi per esempio al progetto Imago) - non sono quasi mai archiviate secondo criteri ‘storiografici’ (autore, luogo, data, ecc.). Ma essendo le fotografie sul Web spesso prive di un apparato filologico di riferimento, lo storico che intende servirsene è obbligato ad analizzare criticamente i contesti di rete nei quali vengono inserite le fotografie. Le immagini rimangono documenti utili da un punto di vista storiografico; ma acquisisce importanza soprattutto il sito che le contiene, che rappresenta il contesto che plasma il senso stesso delle fotografie. L’analisi del sito diventa quindi fondamentale per la comprensione delle singole fotografie, e più in generale di tutti i documenti digitali inseriti nei siti.

Come si possono utilizzare allora le immagini presenti sul Web?

A mio parere, vanno utilizzate dichiarando semplicemente dove si trovano, ma con un approccio critico, che tenga presente che non si possono isolare le immagini dal resto del sito, che tutto il corredo alle fotografie costituisce un documento per la storiografia. Si tratta di analizzare l’intero contesto di diffusione e comunicazione delle immagini [7].

D’altra parte, come abbiamo già detto, l’analisi di qualsiasi sito richiede l’applicazione di un metodo critico appropriato al medium. A tal fine, già negli anni Novanta sono stati individuati, da bibliotecari e documentaristi, alcuni criteri analitici e descrittivi fondamentali, come l’accuracy, l’authority, l’objectivity, la currency e la coverage. In seguito, altri sono stati introdotti e revisionati di recente, nel corso di un’indagine sulla sitografia italiana di storia contemporanea [8]: l’utilizzabilità, la trasparenza, la conservazione e la stabilità dei siti, oltre alla definizione di una grammatica capace di carpire la specifica fisionomia mediatica della rete e dell’ipertesto. Ma si tratta di un insieme di criteri ancora in via di definizione. Per ora, vorrei concludere con l’invito a pensare il nuovo medium ricorrendo a una semiotica della comunicazione attraverso la rete, per verificare innanzitutto quanto questo medium possa trasformare il senso di tutti i contenuti che presenta. Torniamo così all’idea che siamo di fronte a un medium di convergenza degli altri media; e in quanto tale, a un medium che ridefinisce il senso di tutti gli altri media.

[2] S. Vitali, Passato digitale. Le fonti dello storico nell’era del computer, Milano, Bruno Mondadori, 2004, 84-88.
[3] C. Ginzburg, Conversare con Orion, «Quaderni storici», n.s., 108, 2001, 905-913.
[7] Cfr. S. Noiret, Immagini in rete di un’esecuzione: Beit Hanina, Gerusalemme, 8 marzo 2002, Memoria e ricerca», n.s., 20, 2005, 169-195.
[8] A. Criscione, S. Noiret, C. Spagnolo, S. Vitali (eds.), La storia a(l) tempo di Internet. Indagine sui siti di storia contemporanea 2001-2003, Bologna, Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna, Pàtron, 2004.

Lo scaffale